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LA RICERCA PSICOANALITICA
D'ORAZIO LELLI
FORMAZIONE E RICERCA PSICOANALITICA
SCUOLA DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA
DELLA COPPIA E DELLA FAMIGLIA
PSICOANALISI E POLITICA
l'arte dell'ascolto
Giovanni D'Orazio
Come sappiamo, ascoltare è l'arte più difficile in qualsiasi situazione.
La donna nella relazione è quella che esercita tra lei e l'uomo la funzione di accoglienza nella semplice,
ma anche complessa relazione con l'uomo.
La sua capacità di accoglienza permette di creare quel clima
senza il quale lo spermatozoo non potrà unirsi all'ovulo.
Dall'incontro di due parti differenti nasce una terza parte: la cellula.
La cellula contiene in sé le due parti iniziali, ma è differente da ognuna di quelle due parti: è qualcosa di nuovo. Nella relazione costruttiva avviene la stessa magia: uno ascolta (accoglie) e l'altro si fa ascoltare (entra nell'altro).
I due costruiscono qualche cosa di nuovo: un'intuizione, un ragionamento, una conoscenza.
Questo qualcosa di nuovo è come la prima cellula, contiene le due origini, ma è diverso dalle due origini.
Questo cosa comporta?
Comporta che questa nuova conoscenza sostituisce nei due personaggi
la vecchia conoscenza attraverso un rimaneggiamento della vecchia conoscenza.
Ambedue i protagonisti dell'interazione vivono uno smarrimento impercettibile.
Sopportare tale smarrimento che ci fa dire: "c...o non ci sarei arrivato da solo, senza l'altro"
spesso ci fa sentire dipendenti non dall'altro, ma da quella relazione con l'altro.
In breve, chi sopporta quest'ansia del nuovo, o del rimaneggiamento di vecchie certezze, o vecchi ideali,
o vecchie conoscenze, chi lo sopporta, progredisce nella conoscenza.
Conoscere, apprendere vuol dire sopportare di cambiare, cioè di non essere più lo stesso di un attimo prima.
Ora in un momento come questo, cioè in un momento sconvolto dalla crisi economica,
dal proprio stato sociale le persone possono reagire o aumentando le conoscenze
(nel Medioevo molti coltivarono le conoscenze, per cui non fu un secolo buio),
oppure regredire verso vecchie concezioni o verso l'ignoranza come status (ignoro e me ne vanto).
Trenta anni fa usavo Internet ed era il luogo dove gli scienziati si scambiavano le conoscenze.
Ora Internet per la maggior parte è infestato da social network dove vengono non solo scambiate le ignoranze,
ma vengono anche amplificate. E questo perché le persone trovano conforto nell'ignoranza,
come molti all'epoca della "controriforma" trovarono conforto nel bruciare le streghe.
Quindi tutti urlano e nessuno ascolta (nel senso che indicavo)
e ciascuno diventa cassa di risonanza delle urla dell'altro.
Pertanto ascoltare e farsi ascoltare è l'arte psicologica più difficile.
Torniamo ai politici. Tutti dicono che bisogna ascoltare la gente.
Ma se i politici che si propongono sono in effetti dei burocrati (e purtroppo molti lo sono come mentalità),
cioè quelli più refrattari all'arte dell'ascolto perché hanno paura di essere trasformati da tale arte,
i politici si condannano a mettere insieme le correnti interne ed esterne, ma non a fare politica.
È terribile come i burocrati uccidono le menti più fertili. E' terribile assistere all'inaridimento sistematico
di tale menti. Ti si spezza il cuore e ti viene da ribellarti.
Noi psicoanalisti siamo come quelle donne che accolgono nel proprio ventre le angosce dell'altro
ed accettiamo di entrare in crisi per aiutare l'altro attraverso la trasformazione che l'altro fa delle nostre certezze.
E sappiamo che l'ascolto è un'arte difficile. Quindi quando sento dire: bisogna ascoltare le sofferenze del popolo, mi domando: tu politico di professione sai farlo? E dove lo hai imparato? Dove lo hai esercitato?
Sai che è una cosa terribilmente complessa?
Se non ti rendi conto di questa complessità, allora è meglio che salvi l'arte della politica non candidandoti,
se sei onesto intellettualmente.
Milano, 2018
Tutte le pagine Copyright (c) Giovanni D'Orazio ed Elisabetta Lelli 2018
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